Elogio del ripetente (per gli studenti)

Eraldo Affinati

Sabato 23 novembre 2013 alle ore 10,30 al Liceo Calini di Brescia Eraldo Affinati, autore del libro Elogio del ripetente (Mondadori 2013), ha incontrato studenti e insegnanti.

Un dialogo sulla scuola, franco e aperto. Da una parte i ragazzi del liceo Calini, dall’altra lo scrittore Eraldo Affinati, autore per Mondadori del volume “Elogio del ripetente”, ospite nel liceo di via Montesuello grazie alla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura. Introdotto dal docente Luciano Paradisi (citato nel libro insieme ai suoi studenti per l’impegno sul fronte della memoria), Affinati è insegnante in una scuola di frontiera a Roma, dove tantissimi sono gli extracomunitari e dove spesso gli alunni arrivano dopo difficili esperienze in altri istituti: “Elogio il ripetente perché – ha detto – se tu parti da zero, già il fatto che riesca a coinvolgerti in classe è un successo. A noi adulti – ha continuato lo scrittore – spetta ribadire che la scuola è importante, anche se sta vivendo uno sconquasso di natura epocale: si presenta col sistema ottocentesco della lezione frontale, dello scrivere a mano, cosa che pochissimi dei nostri studenti fanno fuori dalla classe. C’è un ritardo strutturale rispetto ai cosiddetti nativi digitali…”. Eppure: “Eppure la scuola è spesso l’ultimo approdo, l’ancora esistenziale per molti di loro: un luogo che è punto di incontro, dove ti metti alla prova, incontri gli amici, capisci chi sei”. Paradisi parla di luogo ove coltivare un sogno, legato al progetto che si ha su sé stessi: “Missione della scuola – dice Affinati – è anche di riuscire a individuare nei ragazzi una passione da sviluppare. Per questo – aggiunge –, anzitutto da parte di noi insegnanti, è necessario mettersi in gioco. L’ideale è accendere un fuoco, far nascere una passione nel ragazzo. Il vero educatore è quello che ti lascia libero: ti fa capire chi sei e poi ti lascia fare la tua strada. Ma per fare questo – ha detto lo scrittore a un ragazzo – c’è bisogno di un nemico, di un ostacolo, per creare una scena dialettica. Se sono solo amico dello studente, tolgo l’ostacolo, sembra che ti agevoli, ma in realtà ti lascio solo. È un lavoro che dobbiamo fare insieme”. Tanti i temi affrontati, sollecitati dalle domande dei ragazzi: la missione della scuola (“offrire gli strumenti per essere cittadini adulti e responsabili”), il voto (“oggetto da maneggiare con cura”), ma soprattutto l’autenticità nel rapporto studente/docente. La scuola resta uno dei pochi luoghi ove ascoltarsi e parlarsi, fare un percorso insieme: Fra Cristoforo sciogliendo Lucia dal voto dice a lei e Renzo “amatevi come compagni di viaggio”. Camminare insieme per crescere.

Fabio Larovere

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora. Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la “Penny Wirton”, una scuola gratuita di italiano per immigrati. Ha esordito con Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj (Marietti 1992, Mondadori 1998), un breviario interiore ispirato all’opera del grande scrittore russo. Il suo primo romanzo, d’impronta autobiografica, s’intitola Soldati del 1956 (Marco Nardi 1993). Tra i suoi libri Campo del sangue (Mondadori 1997, finalista al Premio Strega e al Premio Campiello), il diario di un viaggio compiuto con mezzi poveri da Venezia ad Auschtwiz, sulle tracce del nonno, Alfredo Cavina, fucilato dai nazisti il 26 luglio 1944 e della madre, Maddalena, riuscita a fuggire il 2 agosto 1944 alla stazione di Udine da un treno che la stava deportando in Germania; Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (Mondadori 2002); Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia (Mondadori 2010); Elogio del ripetente (Mondadori, 2013), una riflessione autobiografica sulla scuola e le sue difficoltà raccontate dalla parte dei più deboli; L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori, 2016, candidato al premio Strega); Il sogno di un’altra scuola. Don Lorenzo Milani raccontato ai ragazzi (Piemme, 2018); I meccanismi dell’odio. Un dialogo sul razzismo e i modi per combatterlo (Mondadori, 2020), scritto con Marco Gatto; Il Vangelo degli angeli (HarperCollins, 2021). Eraldo Affinati ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall’Altipiano (I Meridiani, Mondadori, 2003) e il manuale della Penny Wirton Italiani anche noi (Il Margine, 2011).

ELOGIO DEL RIPETENTE

Pinuccio non fa i compiti. Mirko gioca col cellulare. Davide rompe le penne. Romoletto scrive “vado ha casa”. Siamo di fronte a vecchi Pinocchi o nuovi somari? Cosa succede nella testa di molti adolescenti di oggi? Perché è così difficile coinvolgerli nelle attività didattiche?

Per rispondere a queste domande non basta analizzare le statistiche dell’abbandono scolastico o interpretare i risultati delle prove di verifica. Bisogna indagare sulle emergenze sociali e culturali del nostro mondo, legate alla rivoluzione digitale, alla crisi della famiglia, alla frantumazione informativa, alla decadenza di principi morali un tempo ritenuti invalicabili.

Eraldo Affinati, da sempre impegnato nel recupero dei ragazzi difficili, racconta con tenerezza non priva di ironia lo splendore e la fragilità dei quindicenni con cui divide l’esistenza quotidiana. Riflette sulla sua esperienza di insegnante scegliendo il punto di vista del ripetente, cioè colui che fallisce, ma proprio per questo può aiutarci a capire cosa non ha funzionato e perché. La valutazione, la nota, i genitori, la questione del voto, le canne, la finzione pedagogica, i programmi, i consigli di classe, le autogestioni, gli alunni non italiani, i dislessici: questi e altri nodi sono affrontati, con appassionata competenza, nella consapevolezza che la sfida educativa contemporanea è un impegno decisivo per uscire da una crisi etica che riguarda tutti. Pagine che si chiudono con l’immagine di una scuola diversa: la Penny Wirton, dove si insegna la lingua italiana ai ragazzi immigrati e proprio i “ripetenti” hanno la possibilità di vedersi con occhi nuovi e liberarsi dalla loro maschera aiutando i coetanei che arrivano da tutto il mondo.