Invito al pensiero antico

Su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura e dell’Editrice La Scuola mercoledì 5 ottobre 2011 alle ore 18 nella Sala Bevilacqua, via Pace n.10 a Brescia il prof. Giovanni Reale, docente nella Facoltà di Filosofia del San Raffaele, ha presentatoi l libro-intervista Invito al pensiero antico, edito da La Scuola Editrice.

Reale, Giovanni. – Storico italiano della filosofia antica (Candia Lomellina 1931 – Luino 2014). Professore all’Università Cattolica di Milano, si è occupato prevalentemente dei presocratici, di Platone, di Aristotele e degli sviluppi dell’aristotelismo nel pensiero greco. Tra le opere: Il concetto di filosofia prima e l’unità della Metafisica di Aristotele (1961); Teofrasto e la sua aporetica metafisica (1974); Per una nuova interpretazione di Platone (1984; 5a ed. 1987); Introduzione a Proclo (1989); I tre paradigmi storici nell’interpretazione di Platone e i fondamenti del nuovo paradigma (1991); Saggezza antica. Terapia per i mali dell’uomo d’oggi (1995); Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele (1997); Eros demone mediatore e il gioco delle maschere nel Simposio di Platone (1997); Raffaello. Scuola di Atene (1997); Corpo, anima e salute. Il concetto di uomo da Omero a Platone (1999); Valori dimenticati dell’Occidente (2004); Agostino e la scrittura dell’interiorità (con C. Sini, 2006); Il dubbio di Pirrone. Ipotesi sullo scetticismo (2008); Salvare la scuola nell’era digitale (2013); Responsabilità della vita. Un confronto fra un credente e un non credente (con U. Veronesi, 2013). Autore di una Storia della filosofia antica (5 voll., 1975-80) e di una più recente Storia della filosofia greca e romana (10 voll., 2004), ha inoltre curato la traduzione di numerosi dialoghi platonici e della Metafisica di Aristotele (2 voll., 1968). Nel 2005 ha tracciato un profilo di Giovanni Paolo II in Karol Wojtyła. Un pellegrino dell’assoluto.

(www.treccani.it – 2014)

«Il punto di partenza delle mie meditazioni nasce dalla constatazione che tutti i mali di cui soffre l’uomo d’oggi hanno la loro radice nel nichilismo. Il nichilismo è stato descritto in modo pressoché perfetto da Friedrich Nietzsche, che con esso intendeva la mancanza di ideali, lo smarrimento dei valori supremi, l’assenza di Dio come luogo dei supremi valori. Ora, se si vogliono affrontare i mali dell’uomo di oggi non servendosi di un semplice placebo, ma con una vera terapia, allora quest’ultima può fornirla certamente la saggezza antica, cioè il complesso di pensieri, idee, teorie e soluzioni proposte dai pensatori del passato, specie Platone e Aristotele. Alcuni hanno sostenuto che il messaggio degli antichi debba diventare un pezzo da museo, da trattare in modo del tutto distaccato, come il biologo maneggia il suo materiale in vitro. Per me, all’opposto, si tratta di materiale spirituale ancora fruibile, in grado di parlare con forza ed efficacia ai bisogni, alle inquietudini, alle speranze e ai dolori di chi vive la nostra epoca. Non propongo dunque un ritorno acritico a certe idee del passato, ma l’assimilazione e la fruizione di alcuni messaggi della saggezza antica che, se ben meditati, possono almeno lenire, se non guarire, i mali dell’uomo d’oggi»

(Giovanni Reale)