Lezioni di Filosofia. Il problema del male in Plotino

Autori: Magris Aldo

Giovedì 8 marzo 2018 alle ore 18 è cominciato il XIV ciclo delle LEZIONI DI FILOSOFIA organizzato dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura e dedicato quest’anno al problema del male. Si è partiti dall’inizio, risalendo alla nascita della filosofia, con Plotino, erede di Platone vissuto nel III secolo.

Aldo Magris è professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Trieste. Grande esperto del mondo tardo-antico, ha approfondito, tra l’altro, i concetti di destino, di provvidenza e di gnosi nonché il pensiero filosofico-religioso contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Carlo Kerényi e la ricerca fenomenologica della religione, Mursia, Milano 1975; Plotino, Mursia, Milano 1986;Fenomenologia della trascendenza, Guerini, Milano 1992; La logica del pensiero gnostico, Morcelliana, Brescia 1997, 2011; Nietzsche, Morcelliana, Brescia 2003, 2014; Destino, provvidenza, predestinazione. Dal mondo antico al cristianesimo, Morcelliana, Brescia 2008, 2016; Itinerari della filosofia e delle religioni (2 voll.), Morcelliana, Brescia 2017.

Tema in sintesi: Per Plotino (Licopoli, 205 – Minturno, 270) il male, che egli considera come privazione di essere, è legato alla materia. Per un verso, la materia è vista come necessaria, è quell’“altro”, opposto al principio, che deve esserci; per altro verso, essa non è qualificata positivamente: è privazione, ombra, non-essere. A suo avviso, non “resta altro, dunque, se è vero che il male c’è, che esso rientri tra i non esseri, quasi fosse, per così dire, una certa orma del non essere e riguardasse una qualche cosa di quelle che siano mescolate al non-essere e abbiano una comunione, quale che sia, col non-essere” (Enneadi, I, 8,3). Anche il male morale deriva dal predominio nell’uomo della parte deficiente del suo essere. In generale, si può comunque dire che il male non solo non è essere, in quanto è non-essere, ma che serve anche alla perfezione dell’universo, rientrando quindi nel disegno della prònoia (provvidenza). Il male è, semplicemente, privazione di forma, assenza di bene: solo il bene è positivo. E l’uomo che riuscirà a sollevare il suo sguardo dal non-essere all’essere – giungendo, attraverso la musica, l’amore e la filosofia, all’estasi che lo identifica con Dio – non scorgerà più il male, ma solo il bene.