Parlar chiaro parlare oscuro: il linguaggio dei politici

Lunedì 7 marzo 1994 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia il prof. Massimo Baldini, ordinario di filosofia del linguaggio nell’Università di Perugia, ha parlato sul tema: “Parlar chiaro parlare oscuro: il linguaggio dei politici” su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.

Massimo Baldini (Greve in Chianti, 18 giugno 1947  Roma, 10 dicembre 2008) è stato un filosofo italiano, che si è dedicato in particolare alla filosofia della scienza e alla filosofia del linguaggio. Figlio dello storico Carlo Baldini, laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze nel 1969, nel 1970 è stato nominato assistente incaricato di filosofia; l’insegnamento era tenuto da Dario Antiseri) presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Siena. Nel 1975 è diventato professore incaricato di “Storia del pensiero scientifico” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Nel 1980 ha vinto il concorso di professore di prima fascia di “Filosofia del linguaggio” ed è stato chiamato dall’Università di Bari alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha insegnato anche presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nella facoltà di Medicina. È stato direttore del Dipartimento di Filosofia e dell’Istituto di Filosofia presso la Facoltà di Scienze della formazione all’Università degli Studi di Perugia e direttore della sezione di Storia della medicina del Dipartimento di Patologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 1999 è stato chiamato dalla Luiss Guido Carli per coprire la cattedra di “Semiotica”. Qui ha insegnato anche “Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico e radiotelevisivo” (dal 2004), “Semiotica dei linguaggi specialistici” (che avrebbe dovuto iniziare nel 2009). Presso la Luiss ha inoltre rivestito numerosi incarichi accademici: preside della Facoltà di Scienze Politiche (da giugno 2007); coordinatore del corso di laurea magistrale in “Comunicazione politica, economica e istituzionale” (dal 2004), direttore della Scuola superiore di giornalismo (dal 2007) e direttore del Master di primo livello in “Economia, gestione e marketing dei turismi e dei beni culturali” (dal 2004). In precedenza, è stato vice preside della Facoltà di Scienze Politiche (2000-2006), direttore del Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche (2006-2007), direttore del Centro di ricerche sulla comunicazione (2003-2007). Tre sono stati gli ambiti di ricerca che più di altri Massimo Baldini ha coltivato: la filosofia della scienza (con una particolare attenzione al pensiero dell’epistemologo Karl R. Popper, di cui ha curato anche alcune opere in edizione italiana), la filosofia del linguaggio, la semiotica della moda. A partire dagli anni Settanta, Massimo Baldini ha dedicato numerosi lavori all’epistemologia contemporanea, cogliendone le possibili applicazioni alla medicina, alla storia della scienza, alla pedagogia e, infine, alla filosofia politica. Parallelamente, ha rivolto i suoi interessi anche alla storia della scienza e, in particolare, alla storia della medicina. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai nessi che intercorrono tra l’epistemologia e la filosofia della politica: sulla scorta delle riflessioni popperiane, ha riletto il pensiero utopico sia nella sua dimensione storica che in quella teorica. L’altro grande interesse filosofico di Massimo Baldini è stata la filosofia del linguaggio. In particolare ha studiato le tesi dei semanticisti generali, un movimento nato negli Stati Uniti tra le due guerre mondiali e di cui si era occupato per primo in Italia negli anni Cinquanta Francesco Barone. L’interesse per la filosofia del linguaggio si è declinato anche in chiave storica: e alla storia della comunicazione Massimo Baldini ha dedicato numerose opere. Inoltre, gli studi sulla filosofia del linguaggio si sono incentrati sull’analisi di alcuni linguaggi specialistici: quello della pubblicità, quello dei mistici, quello della pubblica amministrazione, quello dei giornalisti, nonché il tema correlato del silenzio. Tutti questi linguaggi, sono stati studiati nelle prospettive dell’oscurità e della chiarezza, e dell’oggettività (soprattutto con riferimento al contesto dell’informazione). A partire dalla fine degli anni Novanta, infine, gli interessi di Massimo Baldini si sono incentrati sul tema della moda, che egli ha studiato dal punto di vista storico e semiotico, e nelle diverse componenti della moda vestimentaria e della moda capelli. Tutta l’attività di ricerca di Massimo Baldini è confluita in numerose opere individuali e collettive, curatele, introduzioni e prefazioni a testi italiani e stranieri, traduzioni, nonché nella collaborazione stabile con alcune case editrici e riviste scientifiche. In particolare, presso l’editore Armando (Roma) ha diretto le collane “Temi del nostro tempo”, “I maestri del liberalismo”, “Moda e mode”, “I linguaggi della comunicazione”; presso l’editore Rubbettino (Soveria Mannelli) la collana “Biblioteca austriaca” (con Dario Antiseri, Lorenzo Infantino e Sergio Ricossa). È stato altresì membro del Comitato Nazionale per la Bioetica; membro del comitato scientifico delle riviste “L’Arco di Giano”, “Nuova civiltà delle macchine”, “Desk”. Nel 2012 per la casa editrice Rubbettino è uscito il libro “La responsabilità del filosofo. Studi in onore di Massimo Baldini” a cura di Dario Antiseri con saggi di amici, colleghi, collaboratori e studenti per ricordare la figura intellettuale e morale di Massimo Baldini a quattro anni dalla scomparsa. Partecipano all’antologia Tullio De Mauro e Derrick de Kerckhove. (www.wikipedia.org – 2014)