Convegno “Bibbia e letteratura italiana. Ragioni di un’opera”

Venerdì 15 marzo 2019 il complesso di San Cristo dei Saveriani a Brescia (via Piamarta 9) ha ospitato un convegno di studi sulla presenza della tradizione biblica nella cultura europea, “Bibbia e letteratura italiana. Ragioni di un’opera”, promosso da enti e associazioni a vario titolo coinvolte nell’argomento.

L’appuntamento ricorda il decennale dall’uscita del primo volume dell’opera La Bibbia nella letteratura italiana, diretta da Pietro Gibellini e pubblicata dall’Editrice Morcelliana di Brescia in sei volumi, dal 2009 al 2017.

Venerdì 15 marzo il convegno ha preso avvio con una sessione mattutina dedicata al rapporto tra Tradizione biblica e tradizione letteraria, presieduta e introdotta da Flavio Dalla Vecchia.

Pietro Gibellini, docente di Letteratura italiana a Ca’ Foscari, direttore dell’opera collettiva celebrata dal convegno (oltre che di quella gemella sulle riscritture del mito),ha aperto i lavori inquadrandone le questioni fondamentali con un intervento dal titolo La Bibbia nella letteratura italiana: uno sguardo d’insieme.

Quindi Paolo Lucca, docente di ebraico a Ca’ Foscari e specialista delle versioni armena e greca del Primo Testamento, ha proposto una panoramica delle tante versioni ed edizioni della Bibbia nel corso dei millenni della sua storia prima ebraica e poi cristiana.

Infine Ennio Ferraglio, direttore della Biblioteca Queriniana e studioso di storia del libro e di cultura religiosa del Cinquecento, ha presentato alcune edizioni della Bibbia in volgare nella prima età moderna.

Il convegno ha approfondito quindi aspetti relativi alla Bibbia intesa come Un codice per la cultura europea, titolo della sessione pomeridiana.

Sono stati radunati attorno a una riflessione comune tre specialisti di letteratura e arti visive. Lina Bolzoni, docente di Letteratura italiana alla Scuola Normale di Pisa e accademica dei Lincei, è intervenuta sui Frammenti biblici per ammonire e autorappresentarsi (Ariosto e Montaigne).

Sono seguite le riflessioni di uno storico dell’arte come Giandomenico Romanelli, direttore dei Musei Civici di Venezia (Un codice per l’arte europea). Quindi Franco Suitner, docente di Letteratura italiana all’Università Roma Tre, ha chiuso la sessione con un intervento dedicato alla presenza della figura mariana nella poesia del Medioevo, dal titolo Un archetipo femminile per la poesia medievale: Maria.

Al termine dei lavori di venerdì 15 marzo è stata proposta una visita guidata alla chiesa di San Cristo condotta da Sara Lombardi e un concerto d’organo di Valerio Jonathan Franceschini.

Il convegno è proseguito sabato 16 marzo con approfondimenti su Dante, Leopardi e Primo Levi.

Il convegno è stato promosso dall’Associazione Missione Oggi, che ospita l’incontro nel complesso di San Cristo dei padri Saveriani, dall’ABI (Associazione Biblica Italiana), da Biblia (Associazione laica di cultura biblica), dalla Biblioteca Queriniana, dalla CCDC (Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura), dall’Editrice Morcelliana e dal Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona. È sostenuto dai contributi della Fondazione Banca San Paolo, della Fondazione UBI Banco di Brescia e dell’Accademia Cattolica di Brescia.

Nel comitato scientifico hanno collaborato Maria Belponer, Raffaella Bertazzoli, Ilario Bertoletti, Giacomo Canobbio, Flavio Dalla Vecchia, Pietro Gibellini, Mario Menin, Laura Novati e Filippo Perrini. Segreteria e coordinamento di Elena Maiolini.

Pietro Gibellini è nato a Pralboino (Brescia) il 16 maggio 1945. Alunno del collegio “Ghislieri”, si è laureato in Lettere a Pavia (1968), discutendo la tesi con Dante Isella, correlatori Maria Corti e Cesare Segre. Già ricercatore nell’ateneo pavese (1974) e chargé de cours a Ginevra (1982), ha coperto la cattedra di Letteratura italiana all’Aquila (1987), poi a Trieste (1990), donde è passato a “Ca’ Foscari” (1996). È stato docente a contratto all’Università Cattolica di Brescia. Oltre alla sua disciplina, ha insegnato anche Filologia italiana e Letteratura moderna e contemporanea. Si è interessato di educazione letteraria, realizzando un’ampia storia-antologia per la scuola e insegnando alla SSIS del Veneto. Collabora alla pagina culturale di un quotidiano nazionale. Editore, commentatore e interprete di testi, ha offerto contributi dal Medioevo al Novecento, studiando in particolare l’età moderna: Belli, la poesia dialettale dell’Otto e del Novecento, la “linea lombarda” da Parini a Gadda, Manzoni, D’Annunzio, la critica delle varianti. Da alcuni anni si occupa del mito classico nella letteratura italiana, e sul tema ha guidato una ricerca interateneo (PRIN), ora estesa alla memoria della Bibbia nella letteratura italiana. Attende all’edizione critica e commentata dei Sonetti di Belli per i “Meridiani”. Coordina il Dottorato in Italianistica e Filologia classico-medievale. Presiede il comitato scientifico per l’Edizione Nazionale dell’opera di D’Annunzio e quello degli scritti di Giovita Scalvini, ed è membro di quelli per Belli e Fogazzaro. È nella direzione e/o comitati scientifici delle riviste “Critica letteraria”, “Humanitas”, “Letteratura e dialetti”, “Rivista di letteratura italiana”, “Ermeneutica letteraria”, “Esperienze letterarie”, “Italian Studies in Southern Africa”, “Archivio d’Annunzio-rivista di cultura comparata”. Ha diretto la collana di “Letteratura delle regioni d’Italia” dell’ed. La Scuola e la rivista “Quaderni dannunziani”. (unive.it – 2021)