Giobbe – Sacra rappresentazione

Mercoledì 10 marzo 2010 alle ore 21 nella Chiesa San Francesco d’Assisi in Brescia si è svolta una Sacra Rappresentazione tratta dal libro biblico GIOBBE, con la Compagnia “Carlo Rivolta”.
Interpretazione Luciano Bertoli.
Traduzione Roberto Vignolo.
Versione scenica Carlo Rivolta e Nuvola De Capua.

La rappresentazione ha voluto essere anche un omaggio della CCDC a Carlo Rivolta, prematuramente scomparso nel 2008, nostro ospite in numerose e indimenticabili occasioni tra il 1993 e il 2007, è stata promossa in collaborazione con il Convento San Francesco d’Assisi e la Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita.

La trasposizione e l’interpretazione scenica si mantengono fedeli all’integrità della vicenda narrata dal Libro Biblico. Il testo è stato confrontato con l’originale ebraico (BH ed.R.Kittel) e ha tenuto conto di altre traduzioni e studi qualificati (A.Schokel, A.Bonora, C.Ceronetti, G.Gutierrez, P.Pedrizzi, G.Ravasi, A.Weiser). Vengono privilegiati i capitoli: 1-9;14;29-31,38-42;28. La rappresentazione drammatica rispetta, nella scansione a quadri o scene della sacra rappresentazione e del dramma didascalico, l’intreccio fondamentale restituito nella sua totalità complessiva. Si è voluto affrontare il problema di una traduzione del testo che tenesse conto delle esigenze proprie e ineludibili della lettura scenica. Dalla parola scritta alla parola scenica, la parola tende a tornare alle sue radici, alla fonte della tradizione orale, incarnandosi ancora una volta nella voce umana, nella voce viva del corpo vivo dell’attore. Voce, canto, corpo, gesto, azione. Luce, tenebra. Strettamente legato all’evocazione poetica della parola è l’intervento di suoni, ballate e canti che rendano la dimensione atmosferica temporale-atemporale, eterna. La luce è elemento drammatico centrale così come nel Libro la simbologia del rapporto luce-tenebra, alto-basso, terra-cielo. Sussurri e urla nel silenzio: nel silenzio di Dio, nelle troppe parole degli uomini. Dolore ingiusto, sofferenza innocente, male, ingiustizia, angoscia. Perché? Un uomo giusto. Un lampo: tutto finito, perduto. Perché? Nessuna colpa. La giustizia dov’è? Giobbe non accetta le risposte degli amici. Non si arrende. Soffre ma non tace. Giobbe patisce. Ma non porta pazienza. Va allo scontro col suo Dio. E Dio sceglie Giobbe che non si arrende. Giobbe che resiste. Giobbe che attacca e che cerca.