Gli elementi fondamentali della natura

Autori: Rubbia Carlo

L’incontro con il Premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia si è tenutosi il 2 aprile 1986 nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia a Brescia alle ore 21 su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.

Rùbbia, Carlo. – Fisico italiano (n. Gorizia 1934); dopo aver lavorato presso la Columbia University di New York (1958-59) e l’univ. La Sapienza di Roma (1960), è divenuto ricercatore al CERN di Ginevra. Dal 1971 al 1988 è stato anche prof. di fisica presso la Harvard University. Negli anni 1990-93 è stato direttore generale del CERN; nominato presidente dell’ENEA nel giugno del 1999, ha conservato l’incarico fino al 2005 proseguendo le sue ricerche, inquadrate nell’ambito del “Progetto Archimede”, in Spagna. Eletto nel 2007 membro del gruppo dei consiglieri in materia di energia e cambiamenti climatici dell’Unione Europea, dal 2008 è consigliere speciale per l’energia presso la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’America Latina (CEPAL). Nel 1984 gli è stato conferito il premio Nobel per la fisica insieme a S. van der Meer. La sua attività di ricerca si è rivolta prevalentemente allo studio sperimentale delle interazioni deboli tra particelle elementari. In particolare, R. ha indicato la via diretta per arrivare all’osservazione dei bosoni W e Z, proponendo di modificare il superprotosincrotrone del CERN in modo tale da convertirlo in un anello di collisione per protoni e antiprotoni. La conversione della macchina ha permesso di realizzare energie sufficientemente elevate per produrre particelle così massive come i bosoni intermedî (che hanno masse pari a circa 100 volte quella del protone). Attraverso lo studio di un enorme numero di collisioni protone-antiprotone si sono identificati quegli eventi rari che fornivano l’evidenza della produzione dei W e Z. Nel 1983 il gruppo di scienziati (oltre 100) della collaborazione internazionale diretta da R. è stato così in grado di annunciare l’importante scoperta che confermava definitivamente l’unificazione delle interazioni elettromagnetiche e deboli. L’attività di ricerca molto intensa ha portato R. a occuparsi anche di altri problemi, come, per es., la fusione nucleare a confinamento inerziale, lo studio dei neutrini provenienti dal Sole o da altre stelle più lontane, la verifica della stabilità del protone, la realizzazione di un nuovo tipo di reattore nucleare a fissione basato sull’impiego del torio. Uno degli esperimenti più significativi per le sue implicazioni in campo medico, avviato da R. e collaboratori nel 1996, è il TARC (transmutation by adiabatic resonance crossing), destinato alla produzione di radioisotopi per uso diagnostico e terapeutico. Il 30 agosto 2013 è stato nominato senatore a vita. Socio onorario dei Lincei (1985). (www.treccani.it – 2014)