La crisi della democrazia e l’etica della politica (Rovato)

Martedì 20 aprile 1993 alle ore 20,45 al convento dell’Annunciata in Rovato, su iniziativa della Sezione di Franciacorta della Ccdc, il prof. Vittorio Possenti, docente di Storia della filosofia morale nell’Università di Venezia, ha parlato sul tema: “La crisi della democrazia e l’etica della politica”.

Vittorio Possenti (Roma, 1938) dopo aver compiuto studi universitari di tipo scientifico (elettronica),  ha esercitato attività di ricerca nel campo delle microonde, continuando a coltivare lo studio della filosofia, iniziato nel liceo a Torino e  maturato negli anni universitari. Ha poi deciso di abbandonare quest’attività per dedicarsi completamente alla ricerca filosofica in un’epoca in cui se ne diagnosticava la fine, e l’intento di decostruirla era all’apogèo. Dopo un periodo passato presso il rettorato dell’Università cattolica (Milano), è divenuto professore associato nella cattedra di Storia della filosofia morale e poi ordinario in quella di Filosofia politica presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Venezia. E’ membro del Comitato Nazionale di Bioetica, della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e della Pontificia Accademia di san Tommaso d’Aquino. Ha progettato presso l’Istituto di Studi Filosofici di Milano (1975-1981) numerosi seminari di approfondimento e convegni, e ha diretto dal 1979 al 1995 la collana “Scienze umane e filosofia” (Massimo, Milano). Ha partecipato a numerosi seminari internazionali in specie in Francia e Usa. Ha fondato e dirige ”Seconda navigazione. Annuario di filosofia” (Mondatori e Guerini, Milano, 1997-), è redattore delle riviste ”Per la filosofia”; ”La società”; ”Sensus Communis”; collabora ad alcuni quotidiani. Da vari anni dirige preso l’università di Venezia il Centro interdipartimentale di ricerca sui diritti umani (Cirdu).La produzione di Possenti copre 25 titoli di volumi e varie centinaia di saggi, dedicati alla politica, metafisica, etica e bioetica. Suoi libri e saggi sono tradotti in 10 lingue. E’ curatore di ca. 15 volumi. Negli anni della formazione liceale e universitaria Possenti è stato attratto dalla storia delle civiltà, ispirato da giovanili letture di Vico e di A. Toynbee; e dall’epistemologia della fisica e dalla logica della scienza (A. Einstein, P. W. Bridgman). Nutrì allora l’idea einsteniana che le teorie filosofiche dovessero elevarsi su una schietta base scientifica, generalizzandola; e si interessò al conflitto tra religione e scienza imperniato sull’idea di un Assoluto personale/impersonale. A vent’anni ha incontrato l’istanza metafisica e umanista attraverso le opere di Maritain e di Tommaso d’Aquino, intuendo le possibilità speculative e liberanti incluse nella rivelazione cristiana. Filosofia dell’essere, personalismo, scuola del realismo conoscitivo hanno influito sul suo pensiero, in base all’idea che la filosofia non è una conoscenza “lunare”, che vive di luce riflessa e senza un oggetto specifico, ma possiede un proprio accesso al reale e si struttura come sapere. La partecipazione ai dibattiti civili e teologici degli anni ’60 ha dischiuso orizzonti politici, tra cui quello della pace, mentre un permanente interesse ha indirizzato l’A. verso l’intreccio tra messaggio cristiano e questioni morali e civili. Lo studio di numerosi grandi della filosofia, da Aristotele a Kant, da Schelling a Nietzsche, da Heidegger a Bergson, da Gentile a Popper, ha consentito un confronto con posizioni diverse e arricchito il quadro dell’A.