Lipsia 1989. Nonviolenti contro il Muro (per gli studenti)

L’ncontro riservato agli studenti, si è tenuto mercoledì 4 novembre 2009, ore 10-12, presso l’Auditorium San Barnaba, corso Magenta – Brescia, alla presenza di 400 studenti delle scuole superiori.

Sono intervenuti Christian Führer, Pastore della chiesa di San Nicola a Lipsia, e Paola Rosà, autrice del libro “Lipsia 1989. Nonviolenti contro il muro”, ed Il Margine.

Christian Führer
Classe 1943, pastore luterano della Nikolaikirche, chiesa di San Nicola, a Lipsia dal 1980 al 2008, è considerato uno dei protagonisti indiscussi della rivoluzione pacifica che portò al crollo del Muro di Berlino e alla fine del regime comunista nella DDR. Per lui il momento decisivo per la fine della dittatura non fu il del crollo del Muro, ma il 9 ottobre 1989, quando ben 70.000 persone si riversarono pacificamente nelle strade di Lipsia per chiedere libertà e rispetto dei loro diritti, sebbene il regime avesse annunciato che non avrebbe più tollerato manifestazioni pubbliche e sarebbe ricorso alla violenza sull’esempio di piazza Tienanmen a Pechino. La protesta di quel 9 ottobre si concluse invece pacificamente e da quel giorno sempre più numerosi i cittadini della DDR scesero ovunque in strada per chiedere riforme e libertà.

Nel 2005 in occasione del conferimento del Premio per la Pace Città di Augusta, insieme a Mikhail Gorbaciov, il pastore Führer dichiarò: “Sono qui da solo espressamente in rappresentanza di tutti i manifestanti che mai riceveranno un premio o un riconoscimento, per così dire sono qui in loro vece solo per motivi di spazio.” Aggiunse poi “Voglio ringraziare Dio che, in mezzo alla paura sempre presente in quei giorni, mi ha sorretto e ha permesso che la mia fede fosse sempre un poco più forte della mia paura e che il mio spirito in situazioni critiche potesse attingere ad una porzione di buon umore, sufficiente per ottenere effetti liberatori sorprendenti.”

“Nikolaikirche aperta a tutti” non era solo un cartello affisso all’esterno della chiesa ma era una delle linee operative del pastore Führer, che svolgeva la sua missione di annuncio del Vangelo in una società dichiaratamente ostile al messaggio cristiano. La Nikolaikirche, in uno Stato che con accanimento e precisione scientifica controllava i suoi cittadini e bloccava ogni forma di resistenza, offrì innanzitutto uno spazio fisico in cui i sentimenti di ribellione e la voglia di rinnovamento poterono articolarsi. La forza della predicazione del Vangelo e la preghiera incanalarono tuttavia la rivolta verso forme di protesta nonviolenta, così che lo slogan scandito in coro dai 70.000 quella sera del 9 ottobre divenne “No alla violenza”. Un alto ufficiale, che doveva guidare le operazioni per stroncare la marcia pacifica dei 70.000, giustificò in seguito la mancata reazione delle forze dell’ordine affermando: “Eravamo preparati a tutto tranne che a fronteggiare preghiere e candele”.

Oggi possiamo senza dubbio affermare che le Preghiere per la Pace del lunedì alle 17 nella Nikolaikirche, iniziate nel 1982 dal pastore Führer insieme con un gruppo di giovani attivi nel movimento per la pace, furono uno dei momenti decisivi di quella rivoluzione che portò pacificamente al crollo del Muro e alla fine della dittatura nella DDR. Tutto questo in un paese che aveva iniziato 2 guerre mondiali e sterminato 6 milioni ebrei.

Paola Rosà
Diplomata in tedesco e inglese alla Scuola interpreti dell’Università di Trieste, laureata in Scienze politiche a Firenze, giornalista e traduttrice ha lavorato per il quotidiano “l’Adige” di Trento. Ha dimostrato la sua passione e competenza per figure ed episodi significativi della storia contemporanea tedesca pubblicando “ Willi Graf. Con la Rosa Bianca contro Hitler” ed. il Margine 2008. e “Lipsia 1989. Nonviolenti contro il Muro” ed. il Margine 2009. Questa seconda opera, nata grazie ad una ricerca diretta sulle fonti storiche tedesche a cui si sono unite interviste ai protagonisti, narra le vicende dell’opposizione d’ispirazione religiosa nella DDR e a Lipsia dove la Nikolaikirche svolse un ruolo di catalizzatore o meglio di “sale della terra”.