Studenti a scuola di integrazione al Liceo Copernico

Questa mattina, all’Auditorium di via Balestrieri, alcune classi del liceo Copernico hanno partecipato ad una conferenza sul tema dell’integrazione tenuta da Claudio Gabriele, produttore esecutivo del film “Il volo”, del regista Wim Wenders. I ragazzi hanno potuto assistere a un’anteprima del docu-film, che verrà presto distribuito nelle sale cinematografiche e che affronta un tema controverso come quello dell’immigrazione, partendo da un esempio positivo di integrazione in Italia: è la storia di Riace, Badolato, Caulonia, piccoli comuni calabresi che hanno scelto di accogliere i rifugiati offrendo loro la possibilità di una vita migliore.

Ma qual è il parere dei giovani sull’ argomento immigrazione – integrazione? Bresciadomani.net ha indagato le opinioni di alcuni degli studenti presenti al convegno.

L’immigrazione rappresenta una risorsa o un problema per il nostro Paese?

Tania, 4C: «Gli immigrati rappresentano una risorsa nel momento in cui vivono in Italia con un lavoro e un obiettivo di vita. Se vengono qui solo per delinquere, vivendo per strada, allora è meglio che se ne vadano».

Angelo, 4M: «In parte è un problema, perché alcuni immigrati, che delinquono in patria, raggiungono l’Italia solo per sfuggire alle leggi dei loro Paesi, molto più dure delle nostre. Però tutti gli altri vengono qui con le migliori intenzioni, cercando un lavoro, anche quello più umile che gli Italiani non farebbero mai».

Giampiero, 4F: « Io credo che la varietà culturale tra i membri di una popolazione possa contribuire in maniera forte allo sviluppo dell’economia, in questo senso persone appartenenti a comunità diverse sono una risorsa per il territorio in cui vivono».

Oggi l’integrazione è un’utopia?

Giulia, 4M: «E’ un’utopia realizzabile. Sarebbe necessario educare le persone alla convivenza, all’apertura e al rispetto di altre culture».

Luca, 4M: «Dipende anche dall’effettiva volontà degli immigrati di integrarsi, rispettando e tenendo conto non solo della propria cultura ma anche di quella del Paese che li ospita».

Andrea, 4F: «Secondo me resterà un’utopia finché alcuni poteri politici continueranno a far propaganda contro gli immigrati influenzando negativamente l’opinione delle persone, che in questo modo continueranno ad associare la parola “immigrato” solo a violenza, prostituzione, spaccio».

In che modo noi cittadini potremmo favorire l’integrazione?

Cecilia, 4M: «Con una politica che non istighi al razzismo, ma che sia capace di creare le condizioni ideali per un’effettiva integrazione degli stranieri».

Angelo, 4M: «Da questo punto di vista la scuola è fondamentale, perché gli stranieri che fin da giovani vivono a contatto con una realtà diversa da quella da cui provengono hanno maggiori possibilità di integrarsi, e lo fanno meglio».

Daniele, 4F: «E’ fondamentale concedere agli immigrati i nostri stessi diritti, e non pensare solamente a noi stessi, ma interessarci anche della loro storia e dei loro problemi».

In una città come Brescia sarebbe possibile creare un modello ideale di integrazione come è avvenuto a Riace, Badolato, Caulonia?

Giulia, 4M: «No. Io vedo troppo razzismo, troppa intolleranza. La tendenza generale è quella di escludere il diverso».

Giampaolo, 4F: «Tutto è possibile, dipende dalla volontà dei cittadini di accogliere gli immigrati. Una volontà che dovrebbe essere universale, ma per ora non lo è».

Daniele, 4F: «Noi non viviamo in un paese piccolo come Riace, ma in una grande città. Perciò da un punto di vista materiale, per esempio per quanto riguarda gli spazi abitativi, risulterebbe difficile creare una situazione ideale di integrazione come è avvenuto in Calabria. Ma non per questo bisogna arrendersi, tutti possiamo collaborare per inserire gli immigrati nella nostra società, da qualunque punto di vista. Basta crederci.»

Bresciadomani.net – 26.10.2010