Monologo teatrale “Charles de Foucauld / Fratello universale”

Mercoledì 22 settembre 2021, alle ore 20,30 nella chiesa di San Cristo a Brescia, Via Piamarta 9, si terrà la rappresentazione teatrale “Charles de Foucauld / Fratello universale” a cura del Teatro dell’anima. Si tratta di un monologo teatrale ispirato agli scritti di Charles De Foucauld di Francesco Agnello con Sergio Beercock. All’entrata va esibito il green pass.

L’ingresso è libero, con prenotazione obbligatoria al seguente numero: Tel.  030 3772780-1 (Segreteria Missione Oggi). L’iniziativa è promossa da Missione Oggi, Pax Christi, Cuore Amico in collaborazione con Ccdc Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Rosa Bianca, Libreria Paoline, ANED, ACI, ACLI, Missionari Comboniani, Apasci Noi siamo Chiesa, Rete Radié Resch, Diocesi di Brescia – Ufficio per le missioni, Parrocchia Santa Maria Nascente, Parrocchia Sant’Angela Merici.

LO SPETTACOLO. In occasione del centenario della morte di Charles de Foucauld (1916-2016), su richiesta della diocesi di Viviers (Francia), il regista Francesco Agnello ha realizzato una rappresentazione sulla vita di de Foucauld, che da cinque anni va in scena in quel paese. Quella di mercoledì 22 settembre è la prima volta di “Charles de Foucauld / Fratello universale” in Italia. Ma non è la prima volta di Francesco Agnello nella nostra città, perché il 14 ottobre 2020 è andato in scena, sempre presso i Missionari Saveriani, lo spettacolo Pierre et Mohamed. Un cristiano e un musulmano amici fino alla fine, ispirato alla vicenda del vescovo Pierre Claverie e dell’amico Mohamed Bouchikhi, assasinati insieme in Algeria nel 1996. Nell’arco di un’ora, le parole di de Foucauld rivelano le tappe della sua vita vissuta nell’amore di Gesù di Nazareth, facendosi piccolo come Gesù nel cuore della Santa Famiglia. Fratello universale, eucaristia e Parola di Dio sono i tre elementi che nutriranno il suo ministero presbiterale a servizio dei fratelli, in primis i musulmani. Il suo messaggio è sempre infiammato d’attualità ed eternità come ha osservato papa Francesco: “Guardando la Famiglia di Nazareth, fratel Carlo comprese la sterilità del desiderio di ricchezza e di potere… Attraverso la prossimità fraterna e solidale con i più poveri e i più abbandonati, comprese che, alla fine, sono essi che ci evangelizzano, aiutandoci a crescere in umanità”. Ecco ciò che il regista Agnello ha scoperto dopo otto mesi di lettura continua di e su Charles de Foucauld: “È una persona che è andata fino in fondo nella sua ricerca come uomo, credente e nel suo desiderio di essere a cuore a cuore con l’altro, una persona che interroga ma insieme offre risposte alla nostra ricerca personale. Charles de Foucauld è stato veramente uno dei primi a dare il suo tempo, la sua persona, per creare legame con l’altro alla ricerca di ponti con gli altri, tra i musulmani e i cristiani”. La rappresentazione è semplice, lascia la parte principale alla parola e alla musica. L’attore si immedesima nel testo e la partitura musicale dell’Hang punteggia alcuni momenti, soprattutto nei passaggi più intensi che Charles ha vissuto. Charles de Foucauld fratello universale parla ancora al mondo. Un ambone e uno sgabello appena, l’essenziale è nel messaggio.

 

 

I protagonisti

Il regista Francesco Agnello

Francesco Agnello, oltre che regista, è compositore e percussionista. Ha ricevuto il premio “Villa Medici” nel 1996. Studia in Francia con i maestri percussionisti Sylvio Gualda, Gaston Sylvestre, Jacques Delecluse e Michel Clas, scopre il teatro come percussionista solista nella tragedia – Carmen – di Peter Brook. Da allora si interessa di sceneggiatura e firma una dozzina di spettacoli (l’Extra-Ordinarie, François d’Assise i Fioretti, Catherine de Sienne, L’Evangile selon Saint Matthieu, il Prophète de Khalil Gibran, Pierre et Mohamed, Au Nom de la Mère di Erri De Luca, Le 5eme Evangile Frère Henri Vergès, Bakhita, Les Pères du désert) dove la percussione gioca un ruolo essenziale, poi si dedica alla formazione degli attori, ballerini, musicisti in diversi paesi europei. Il suo ultimo spettacolo è “Hang solo”, un concerto di Hang, uno strumento a percussione di origine svizzera a forma di sfera metallica, inventato da Félix Rohner e Sabine Shrer di Berna nel 2000.


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