La donna in Iran (per gli studenti)

Giovedì 14 ottobre 2010 alle ore 10 si è tenuto l’incontro con Shahla Lahiji,  direttrice della casa editrice Roshangaran a Teheran, prima editrice donna in Iran a cui è stato assegnato il premio PEN International e il Pandora Prize,  nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Calini a Brescia  su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cutura.

Shahla Lahiji, la prima editrice donna in Iran, ha fondato e dirige da oltre trent’anni la casa editrice Roshangaran, che spazia dalla letteratura ai women’s studies. E’ editrice, oltre che amica, di Shirin Ebadi premio Nobel per la Pace. Per il suo impegno in favore dei diritti delle donne iraniane è stata insignita nel 2006 del Premio per la libertà dell’IPA, l’associazione internazionale degli editori e di altri premi come il PEN “Barbara Goldsmith Freedom to Write Award” nel 2001. Nel 2000, di ritorno in Iran dopo aver partecipato ad una conferenza internazionale a Berlino, fu arrestata e condannata a quattro anni di carcere duro per attentato alla sicurezza dello Stato e “propaganda contro il sistema islamico”. Dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere fu rilasciata con la condizionale. Shahla Lahiji è stata presente con la sua Roshangaran alla Fiera del libro di Francoforte 2010; intervistata in previsione di quell’evento ha dichiarato:”Nel corso degli ultimi anni la situazione è peggiorata 1000 volte. Nel periodo 2007 – 2008 mi hanno censurato 40 titoli in collana, così che alla fine me ne sono rimasti solo una quindicina. “Tuttavia non si scoraggia e afferma “La mia missione è comunque creare il dialogo attraverso i libri”. Tra i progetti in cantiere c’ è la pubblicazione del Trattato sul Governo, del filosofo inglese John Locke, che contiene le riflessioni all’origine del regime politico liberale. Shahla Lahiji pensa anche di allegare in appendice una copia della Costituzione degli Stati Uniti, come esempio di applicazione pratica dell’opera di Locke. Alla domanda se è stato difficile ottenere il permesso di recarsi a Francoforte, dopo una sonora risata, ha risposto: “Nessun problema. Qualche volta ho l’impressione che sperino che non torni più indietro”.