Lezioni di Filosofia. Pensatori del Novecento: Martin Heidegger

Su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura e dei Padri della Pace venerdì 9 aprile 2010 alle ore 18,00 nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia si è svolta la prima delle Lezioni di filosofia (VIII edizione)  “Pensatori del Novecento”: Carlo Angelino, docente di Estetica nell’Università di Genova, ha tenuto una relazione su Martin Heidegger.

Carlo Angelino è docente di Estetica presso l’Università degli studi di Genova. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il ‘terribile segreto’ di Nietzsche (il melangolo, Genova, 2000), L’errore filosofico di Martin Heidegger (il melangolo, 2001), L’essere e/o il male. Il pensiero antitetico (il melangolo, 2008). Ha curato e tradotto diverse opere di Heidegger, tra cui si segnala Metafisica e nichilismo (il melangolo, 2006).

Martin Heidegger (1889-1976) ha insegnato nelle università tedesche di Friburgo, dove fu anche assistente di Husserl, e di Marburgo. Del 1927 è il suo capolavoro, Essere e tempo, e del 1929 la conferenza Che cos’è la metafisica?. Nel 1933 è nominato rettore dell’Università di Friburgo (e pronuncia un discorso considerato di adesione al nazismo), ma si dimette un anno dopo. Per diversi anni condurrà un’esistenza appartata e riprenderà l’insegnamento solo nel 1952. Un svolta nella sua riflessione si era verificata già a partire dall’inizio degli anni Trenta. Di essa sono espressione numerosi scritti tra cui Sentieri interrotti, Lettera sull’umanismo e Introduzione alla metafisica. Il filo conduttore del suo pensiero verte intorno alla domanda sul senso dell’essere. Egli infatti si chiede: prima di cercare una risposta alla domanda sul senso dell’essere dobbiamo indagare chi è quell’ “essente” che si pone la domanda, cioè l’uomo, oppure affrontare subito la questione fondamentale? Inoltre, è ancora la metafisica a condurci all’essere, oppure occorre andare al di là di essa, in particolare attraverso l’interpretazione del linguaggio poetico, perché la verità dell’essere si disveli, perché venga meno l’oblio dell’essere? Ma nell’epoca del dominio della scienza e della tecnica, ha ancora senso porsi una domanda sull’essere e sul suo senso? L’opera di Heidegger, che ruota intorno a questi interrogativi, ha posto il problema dell’essere come la questione cruciale della storia del pensiero e della stessa storia dell’Occidente. Alla sua filosofia si ispira, tra l’altro, l’ermeneutica contemporanea.