Un prete contro la camorra. La mia lotta per la legalità

Mercoledì 9 febbraio 2011 alle ore 20,45 nella Sala Bevilacqua, via Pace 10 a Brescia don Luigi Merola, parroco a Napoli, che vive sotto scorta per motivi di sicurezza, ha parlato del suo impegno a favore della legalità.

E’ intervenuto Nicola Maria Pace, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, Direzione Distrettuale Antimafia – Brescia.

L’incontro è stato organizzato dalla CCDC in collaborazione con Padri della Pace, Centro Studi per l’Educazione alla Legalità dell’Università Cattolica, Confraternita dei Santi Faustino e Giovita, Rete Antimafia di Brescia e Ammazzateci tutti.

Don Luigi Merola ha 39 anni, ordinato sacerdote nel 1997, è oggi parroco di San Carlo alle Brecce, Napoli. Ha iniziato la sua attività pastorale come parroco del quartiere Forcella. Dal 2004 , dopo la tragica morte di Annalisa Durante, don Luigi vive sotto scorta. La sua attività è rivolta da sempre, in particolare, ai bambini del quartiere, che ritrovano la parrocchia come unico punto di aggregazione e alternativa alla strada.

E’ fondatore e presidente della fondazione onlus “A voce de’ creature” www.avocedecreature.it attiva contro il degrado sociale nei quartieri poveri della metropoli campana, ha ricevuti vari riconoscimenti, tra cui il premio “Paladino dell’infanzia” nel 2005 dall’allora Presidente della Camera Pierferdinando Casini.

E’ stato chiamato a far parte dall’ottobre 2006 del Comitato nazionale “Scuola e legalità” del Ministero della Pubblica Istruzione, è inoltre consulente gratuito della Commissione Parlamentare Antimafia.

DON LUIGI MEROLA E LA FONDAZIONE A VOCE DE’ CREATURE

Napoli non è tanto un problema di “pacchetto sicurezza”, quanto piuttosto di welfare, di azioni pubbliche a contrasto della povertà. La tesi, condivisa da alcuni dei più illustri studiosi della questione partenopea, è sostenuta nel libro Forcella tra inclusione ed esclusione sociale (Guida editore, 2007), da don Luigi Merola all’epoca attivamente impegnato come parroco di quel quartiere della metropoli campana.

La fondazione “A voce de’ creature”, il cui motto è “Meglio morire in piedi che vivere una vita inginocchiati”, opera contro il degrado sociale nei quartieri poveri della metropoli campana, ha sede sia a Napoli che a Pompei, assiste più di 100 bambini sottratti alla strada nella convinzione che nessuno nasce delinquente. A questo scopo tre sono gli specifici filoni di attività di “A voce de creature”:

1. la realizzazione di interventi di recupero ai percorsi scolastici e di contrasto in tutte le forme possibili di dispersione scolastica, nonché di sostegno a progetti educativi e di formazione alla cittadinanza attiva,

2. interventi e progetti finalizzati all’erogazione di servizi assistenziali, di aggregazione sociale e integrazione culturale,

3. la dotazione di strumenti necessari per facilitare la collocazione occupazionale, attraverso la formazione alle nuove figure professionali e recuperando antichi mestieri e professioni artigiane.

In un suo recente intervento apparso sul quotidiano Il Roma di Napoli don Luigi Merola scrive: «… Non esiste una predestinazione di alcuni minori nati in certi quartieri: nessuno nasce delinquente. Lo si diventa se non si nasce in una certa famiglia, se si viene buttati fuori dalla scuola, se si incontrano maestri di scaltrezza, cani sciolti o camorristi, se la camorra ti offre mille opportunità di fare soldi perché come mi disse un ragazzino di otto anni a Forcella “nessun altro ti offre niente”. Bisogna ricordare con la voce dei nostri bambini che questa terra ha bisogno di esempi positivi contro i tanti negativi: arrivare tardi al lavoro, a scuola, parcheggiare la macchina in doppia fila o lasciarla nelle mani del parcheggiatore abusivo. Evadere le tasse, chiedere cose che non ci spettano, fare di tutto per prendere in giro gli altri, truccare gli appalti, farsi corrompere, uccidere senza pietà come fanno i clan, fare politica per affermarsi e non per servire: sono i reati e i soprusi che quotidianamente facciamo. Reati che nessuno più confessa…. i nostri giovani hanno bisogno di trascinatori che ci facciano innamorare della vita e della nostra città, ormai, in affanno. Troppe lotte a Napoli che non portano da nessuna parte. Anzi tante volte facciamo allontanare dalla politica i giovani, dando cattivo esempio. Troppe risse per il potere, per accaparrare una poltrona. É dovere di tutti impegnarsi affinché nessuno scelga la strada della morte».