Bendiscioli tra storia ed ecumenismo

Giovedì 22 gennaio 2004 nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 – Brescia, ore 20,45, i professori Paolo Prodi e Massimo Marcocchi hanno parlato sul tema: “Mario Bendiscioli tra storia ed ecumenismo”. L’incontro è stato promosso da Ccdc, Editrice Morcelliana, CEDOC, Commissione diocesana per l’ecumenismo, Padri della Pace.

Massimo Marcocchi è Professore ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È membro di Società scientifiche e di comitati editoriali di riviste specializzate. (http://editriceave.it – 2019)

Mario Bendiscioli: nato a Passirano (BS), si laurea in Lettere a Pavia (dove è alunno del Collegio Ghislieri) nel 1925, e in Giurisprudenza nel 1934. Insegna Storia e filosofia nei licei a Merano (1927-1933), quindi a Milano al Liceo “Carducci”. Nel 1923 viaggia in Europa (Berlino); nel 1925 è consulente della neonata Casa Editrice Morcelliana di Brescia, dove traduce e cura le edizioni di opere teologiche di area tedesca. Libero docente di Storia del Cristianesimo, insegna presso l’Università Statale di Milano dal 1941 al 1953. Durante la guerra, vicino ai gruppi cattolici della resistenza, viene arrestato due volte e trascorre alcuni mesi in carcere. Dopo la Liberazione è commissario del CLN lombardo per la scuola (1945-1946); è inoltre tra i fondatori dell’Istituto per la Storia del movimento di liberazione in Italia, a Milano, e ne dirige gli archivi dal 1949 al 1956. È tra i fondatori della rivista “Humanitas”, di cui è anche condirettore (1946-1951). Tra il 1952 e il 1959 è docente di Storia medievale e moderna presso l’Istituto universitario di Magistero di Salerno. Tra i suoi scritti: Romanesimo e Germanesimo (1933), La Germania religiosa del Terzo Reich (1936), La riforma protestante (1953), Il Papato nel secolo XVI (1955), L’idea europea nel passato e nel presente (1956), Introduzione alla Storia medioevale, moderna e contemporanea (1959) (fonte: http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC0007C3/).

Paolo Prodi (Scandiano, 3 ottobre 1932 – Bologna, 16 dicembre 2016) è stato uno storico, accademico e rettore italiano. Si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, dopo aver vinto una borsa di studio presso il Collegio Augustinianum, per poi perfezionare gli studi presso l’Università di Bonn. Ha insegnato Storia moderna presso l’Università di Trento (di cui è stato rettore dal 1972 al 1977, nonché preside della Facoltà di Lettere dal 1985 al 1988), l’Università di Roma e l’Università di Bologna (della cui Facoltà di Magistero è stato preside dal 1969 al 1972). È stato Presidente della Giunta Storica Nazionale (già Giunta Centrale per gli Studi Storici), membro dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. È stato tra i fondatori dell’Associazione di cultura e politica “Il Mulino” (fondata nel 1965). Nel 1973 ha fondato, insieme a Hubert Jedin (di cui è stato allievo), l’Istituto storico italo-germanico di Trento, istituto che ha diretto per oltre un ventennio. Nel 2007 è stato insignito del Premio Alexander von Humboldt. (www.wikipedia.org – 2019)